È un lavoro corale quello che ha portato al nuovo allestimento della mostra etnografica di Casa Besta. Dapprima, nel febbraio del 2024, un sondaggio online ha permesso di capire gli interessi e le aspettative della popolazione verso il museo comunale; vi hanno partecipato oltre cento persone. Nel marzo seguente una quarantina di interessate e interessati ha discusso gli spunti focalizzando le priorità: la casa stessa, testimonianza storica e architettonica, la società rurale e soprattutto il confine, fonte di prosperità con i suoi mille rivoli che vanno dal contrabbando ai matrimoni transfrontalieri. Con questi elementi la Commissione Casa Besta ha dato il via ai lavori cercando i fondi necessari e assegnando degli incarichi puntuali. Decisiva è stata la cooperazione con il progetto Interreg SconfiNati. Il Comune di Brusio ha sostenuto da subito l’iniziativa, finanziando anche i necessari lavori di manutenzione all’edificio.
Il puzzle storico e progettuale
Dall’unione degli spunti, emersi dal processo partecipativo, e dalla collezione esistente è poi stato ripensato l’allestimento museale e costruito il nuovo percorso didattico. Agli oggetti storici si sono aggiunte fotografie, testi informativi e un allestimento moderno capace di dare orientamento anche a un pubblico esterno alla valle. Il gruppo di lavoro – composto dai membri della commissione, Daniele Papacella e Achille Pola – ha contattato diversi testimoni, raccolto fotografie e materiali, e ha seguito poi passo per passo i lavori di allestimento assieme all’operatore culturale Luca Bonetti. Lo storico Andrea Tognina ha curato i testi delle schede informative, la cui grafica è stata realizzata da Mauro Lardi; l’architetto Fulvia Premoli ha disegnato alcuni elementi scenografici e i pannelli per le schede, mentre l’architetto Evaristo Zanolari, nell’ambito dei lavori di manutenzione straordinari all’edificio, si è occupato di ulteriori dettagli strutturali del museo. Le molte immagini che ora arricchiscono l’allestimento provengono dall’Associazione iStoria o sono degli inediti che documentano il passato del comune; un particolare ringraziamento va a Dario Monigatti e a tutte le persone che hanno messo a disposizione il loro materiale fotografico, come pure oggetti particolari. Grazie a questo contributo collettivo, la nuova mostra etnografica della Casa Besta racconta Brusio, il suo passato e la sua gente in modo nuovo e adatto alle nuove generazioni.
L’inaugurazione
L’appuntamento è per sabato 16 agosto alle 17.00, nel giardino dell’edificio. Dapprima si terranno i discorsi per presentare quanto fatto negli ultimi 25 anni e ricordare i 40 anni di attività della Biblioteca comunale, l’altro anello fondamentale della cultura locale con sede in Casa Besta. Quindi si potranno visitare le sale espositive e della biblioteca, dove saranno fornite ulteriori spiegazioni al pubblico, e infine sarà offerto un rinfresco. Dalla settimana seguente e fino alla fine di ottobre, il museo sarà visitabile il giovedì e sabato dalle 14.30 alle 17.30 o su prenotazione di una visita guidata (min. 5 persone).
Hanno sostenuto la realizzazione
Comune di Brusio; Progetto Interreg SconfiNati; Stiftung für Kunst, Kultur und Geschichte, Winterthur; Ernst Göhner Stiftung, Zugo; Willi Muntwiler Stiftung, St. Moritz; Stavros Niarchos Stiftung, Coira; Repower