“Mamma Sina” di Giusy Fanaro emoziona al vecchio Monastero

Giusy Fanaro in questa prova ha saputo utilizzare la propria abilità fisica e tecnica per veicolare temi profondi come la ricerca e la cura delle radici.
12.11.2025
1 min
Quattro donne sorridenti posano insieme in una stanza con pareti di legno. La luce calda illumina l'ambiente, creando un'atmosfera accogliente.

Con “Mamma Sina”, breve ma intenso saggio work-in -progress conclusivo della residenza in Valposchiavo, andato in scena domenica 9 novembre nella raccolta sala rivestita in cirmolo dell' antico Monastero in Via del Cunvent, Giusy Fanaro ha dimostrato di saper stupire ed emozionare con una ricerca delle radici partendo dalle donne della sua famiglia, anzi dalle nonne.

Come ha spiegato Paola Gianoli al termine della performance, Giusy Fanaro è stata scelta per la residenza a Poschiavo nel marzo scorso a Coira nell’ambito del  progetto biennale Sprungbrett organizzato dall’associazione Chur tanzt, di cui fanno parte anche Myriam Gurini e  Federica Normanno (entrambe già in residenza a Poschiavo e presenti domenica al Vecchio Monastero), un trampolino di lancio per artisti coreutici emergenti.

La biografia artistica di Giusy Fanaro, attualmente basata a Lucerna, è costellata di grandi successi e di attività instancabile fra didattica, spettacoli e concorsi in cui è “impegnata in un’intensa ricerca artistica che si traduce in un assolo autobiografico, un viaggio nelle tracce del corpo e nelle storie taciute della memoria familiare”.

La prossima residenza di riverbero.ch sarà in gennaio con workshop il 10 e prova aperta il 17 alle sale da ballo del Crott.