Stop al centro amministrativo di Samedan
Il Tribunale federale ha annullato la pianificazione territoriale della zona vicino alla stazione ferroviaria di Samedan (GR). La costruzione del centro amministrativo regionale, previsto in quell'area, è dunque rimandato ad un futuro più lontano. Il progetto si discosta in modo inammissibile dalle norme edilizie legali vigenti.
I giudici federali hanno accolto il ricorso inoltrato da sette privati e da una società. Nella sentenza il tribunale afferma che le divergenze dall'ordinamento base, previste dalla pianificazione territoriale, devono essere rispettate in modo più rigoroso di quanto è stato fatto. Questo anche perché la decisione è stata approvata soltanto dal municipio di Samedan, senza un consenso popolare che le avrebbe garantito un maggior sostegno democratico.
Il tribunale ha confermato il punto di vista dei ricorrenti secondo cui le divergenze dal piano delle zone e dall'edificazione normativa, soprattutto per quanto riguarda la lunghezza degli edifici, andrebbero a modificare eccessivamente la zona della stazione, svuotandola del suo contenuto.
Un edificio per diversi servizi
Il Comune di Samedan aveva pubblicato la bozza della pianificazione di questa zona nell'autunno 2018. Il progetto prevedeva la costruzione di un centro amministrativo e di servizi nei pressi della stazione, che avrebbe ospitato gli uffici cantonali e quelli delle guardie di frontiera.
Il progetto doveva essere realizzato su una superficie di circa 12'000 metri quadrati. Avrebbe occupato lo spazio del parcheggio esistente, dei due edifici operativi della Ferrovia retica, quello del vecchio magazzino delle merci, quello della piazza della stazione e parti della Via Retica e della Via Promulins.
(Sentenza 1C_398/2021 dell'8.11.2022)