"Storie del Grigionitaliano" domenica su RSI La2
Un documentario che affonda gli occhi nel presente, cogliendo gli elementi del passato che accompagnano verso il futuro. Il sapere tramandato di generazione in generazione, nel Grigionitaliano ha la consistenza della pietra lavorata a mano, il sapore degli acini di vino che maturano nelle vigne, il potere nutritivo della farina divenuta pane, il calore dell'accoglienza di un agriturismo che unisce natura e viaggio. Un sapere, incarnato da quattro famiglie, che quando passa di mano muta, si adatta alla prossima stagione, alla prossima avventura. Crea dialogo, conflitto, legame, vicinanza, tradizione. La famiglia Rohner-Erni, a Monticello, in Mesolcina, produce il vino che accompagna i pasti. Un'arte che esprime la personalità di chi la crea: nel passato il padre Jakob, oggi la figlia Madlaina. La famiglia Boninchi si è unita intorno alle pietre, generosamente offerte dalla terra in Valposchiavo. Un'attività creata con fatica e coraggio, che vede i componenti di questa famiglia partecipare ognuno con le proprie abilità. La famiglia Scartazzini da diverse generazioni gestisce il mulino di Promontogno (Bregaglia) che è anche una centrale idroelettrica. Un'eredità antica, che ha subito diversi cambiamenti nel tempo e si proietta nel futuro. La famiglia Berta ha le radici saldamente ancorate a Braggio (Calanca), dove la falce del padre Luciano segue la falciatrice a motore della figlia Aurelia, per lavorare di fino intorno alle pietre. Senza troppo rumore. Legami silenziosi, che danno senso ai luoghi, riempiendoli di memorie e di futuro. Il documentario di Nadia Ticozzi e Veronica Carmine, prodotto dalla Pro Grigioni Italiano (Pgi), con la collaborazione della RSI, è stato realizzato nell'ambito della pubblicazione, da parte della Pgi, del volume Radici - Il Grigionitaliano di generazione in generazione (Qgi, anno 89/ 1-2020).