Dopo ricorso, stop alla caccia al lupo
Battuta d'arresto per la caccia al lupo nei Grigioni. Il motivo è un ricorso al Tribunale amministrativo federale, ha scritto in serata l'ufficio cantonale della caccia sul suo sito web. Ancora non è chiaro se altri cantoni sono interessati.
Il ricorso ha un effetto sospensivo, scrive l'ufficio grigionese. Berna non ha ancora ricevuto nessuna segnalazione dello stop: su richiesta di Keystone-ATS, il Dipartimento federale dell'ambiente, dei trasporti, dell'energia e delle comunicazioni (DATEC) ha detto di non avere alcuna informazione.
Secondo il Tages Anzeiger, dietro al ricorso ci sono organizzazioni ambientaliste come il WWF e Pro Natura. "Siamo dell'opinione che lo sterminio di interi branchi di lupi debba rimanere l'ultima risorsa", ha detto la portavoce di Pro Natura al quotidiano zurighese.
Nemmeno le autorità dei Grigioni sono state in grado di commentare questa sera il ricorso. Dal primo dicembre in terra retica sono stati abbattuti otto dei 44 lupi autorizzati, ha dichiarato all'inizio della settimana davanti al Gran consiglio la consigliera di Stato Carmelia Maissen (Centro), direttrice del Dipartimento infrastrutture, energia e mobilità. Il cantone dei Grigioni ha deciso il prelievo completo dei quattro branchi di Stagias, Vorab, Beverin e Lenzerhorn.
In Vallese, nella prima settimana di caccia sono stati uccisi dieci lupi, su un totale di 30 esemplari, suddivisi in sette branchi, che devono essere eliminati.
La nuova ordinanza sulla caccia consente di sparare preventivamente ai lupi in Svizzera prima che causino danni. Alla fine di novembre, l'Ufficio federale dell'ambiente (UFAM) ha approvato le richieste di cinque cantoni per l'abbattimento di un totale di dodici branchi di lupi. La caccia è autorizzata dal 1° dicembre per un periodo di due mesi.