COVID-19: 5957 i decessi in Svizzera nel 2021
Nel 2021 sono decedute 71 192 persone appartenenti alla popolazione residente della Svizzera. La quota di decessi con COVID-19 come causa principale di morte ammontava all’8,4%, situandosi quindi al terzo posto dopo le malattie cardiovascolari (27,6%) e i tumori (23,7%). In entrambi gli anni pandemici 2020 e 2021 sono stati registrati due periodi di elevata sovramortalità, in gran parte dovuti ai decessi con la COVID come causa di morte. Tuttavia, il terzo periodo di sovramortalità rilevato, verificatosi alla fine del 2021, l’entità della sovramortalità non è interamente riconducibile alla COVID-19. Questo è quanto emerge dal monitoraggio della mortalità e dalla statistica delle cause di morte del 2020 e del 2021 realizzati dall’Ufficio federale di statistica (UST).
Nel 2021 sono deceduti 35 105 uomini e 36 087 donne appartenenti alla popolazione residente della Svizzera, il che corrisponde a un tasso di mortalità standardizzato pari a 502 ogni 100 000 per gli uomini e a 342 ogni 100 000 per le donne. Rispetto al 2019 si tratta di un aumento del 2,7% (+2349 decessi) per gli uomini e dello 0,1% (+1063 decessi) per le donne, tasso che è quindi rimasto pressoché invariato. Si nota quindi che la mortalità complessiva degli uomini è ancora leggermente al di sopra di quella precedente la pandemia di COVID-19, mentre quella delle donne è quasi tornata al livello prepandemico.
Sovramortalità per COVID-19
Attraverso il monitoraggio continuo della mortalità effettuato dall’UST, che sorveglia il numero settimanale di decessi, nei due anni pandemici 2020 e 2021 sono stati osservati tre periodi di sovramortalità per la fascia di età dai 65 anni in su: marzo 2020 – aprile 2020, ottobre 2020 – gennaio 2021 e novembre 2021 – dicembre 2021 .
Durante questi periodi, tra le persone appartenenti alla fascia di età dai 65 anni in su ne sono decedute 12 029 in più (36,4%) del previsto. In questi periodi, per la fascia di età dagli 0 ai 64 anni è stata registrata una sovramortalità solo in alcune settimane, con un numero di decessi di 519 unità (11,4%) superiore a quello atteso. Nei due anni pandemici 2020 e 2021, la sovramortalità registrata in questi tre periodi è stata quindi inferiore al numero di decessi dovuti alla COVID-19 registrati per queste fasce di età nell’arco dell’intero periodo (65 anni o più: 14 480; 0–64 anni: 771). Questa differenza è riconducibile in particolare al fatto che nel monitoraggio settimanale la sovramortalità viene rilevata solo quando il numero di decessi osservati supera il limite superiore dell’intervallo di previsione statistica. Durante i primi due periodi, la sovramortalità corrisponde in gran parte al numero di decessi dovuti alla COVID-19. Per il terzo periodo, invece, i decessi dovuti alla COVID-19 registrati nella statistica delle cause di morte non possono più spiegare completamente l’entità della sovramortalità rilevata.
Meno decessi per COVID-19 nel 2021 che nel 2020
Nel 2021 le persone decedute per COVID-19 sono state 5957 in totale, di cui 3156 uomini (53,0%) e 2801 donne (47,0%). Nel corso dell’anno precedente sono decedute per COVID-19 un totale di 9294 persone, di cui 4902 uomini (52,7%) e 4392 donne (47,2%). Anche nel 2021 questi decessi hanno riguardato principalmente persone anziane. Nella fascia di età dai 65 anni in su, i decessi per COVID-19 sono stati 5498, mentre nella fascia di età dagli 0 ai 64 anni i decessi sono stati 459.
Rispetto al 2020, nel 2021 il numero di decessi dovuti alla COVID-19 è quindi diminuito di 3484 unità nella fascia dai 65 anni in su, mentre è aumentato di 147 casi in quella dagli 0 ai 64 anni. L’età media delle persone decedute per COVID-19 nel 2021 era di 80,0 anni per gli uomini e di 84,7 anni per le donne. Rispetto al 2020, nel 2021 l’età media è diminuita di 2,2 anni per gli uomini e di 1,5 anni per le donne.
In 19 casi il vaccino anti-COVID-19 è stata la principale causa di morte
In Svizzera, il primo vaccino contro la COVID-19 è stato somministrato il 23 dicembre 2020. L’anno successivo, secondo quanto riportato nei certificati di morte, i decessi per i quali gli effetti collaterali indesiderati della somministrazione di vaccino contro la COVID-19 sono stati indicati come causa principale sono stati 19. Più precisamente, si è trattato di dieci donne con un’età media di 86 anni e nove uomini con un’età media di 80 anni. I certificati di morte in questione indicano anche che in ognuno di questi casi erano presenti significative malattie concomitanti. Le più frequenti sono state le malattie cardiovascolari (13 casi), seguite poi dalla demenza (2 casi) e dalle malattie respiratorie (2 casi).
Malattie cardiovascolari e tumori in continuo calo
Nel 2021, 10 531 donne e 9114 uomini di età media rispettivamente di 87 e 81 anni sono deceduti per malattie cardiovascolari. Ciò corrisponde a un tasso di mortalità standardizzato per età pari a 123 ogni 100 000 uomini e a 83 ogni 100 000 donne. Rispetto al 2019, si tratta di un calo del 4,3% per gli uomini e del 4,7% per le donne, con un numero di decessi per malattie cardiovascolari che è rimasto invariato per gli uomini e che è invece in calo di 256 unità per le donne.
Nel 2021 i tumori sono stati la causa di morte di 7615 donne e 9265 uomini, con un’età media di 75 anni per entrambi i sessi. Ciò rappresenta un tasso di mortalità standardizzato per età di 136 ogni 100 000 uomini e di 93 ogni 100 000 donne. Rispetto al 2019, questo tasso è diminuito del 4,6% (–57 casi) per gli uomini e del 6,6% (–255 casi) per le donne.
Proseguono il calo dei suicidi e l’aumento dei suicidi assistiti
Nel 2021 si sono tolti la vita 286 donne e 719 uomini, con un’età media rispettivamente di 55 e 56 anni, il che corrisponde a un tasso di mortalità standardizzato per età pari a 6 donne e 14 uomini ogni 100 000 persone. Rispetto al 2019, ciò rappresenta un calo del 4,8% (–23 casi) per gli uomini e un aumento del 3,8% (+10 casi) per le donne.
I casi di suicidio assistito sono invece aumentati, come già avevano fatto negli anni precedenti: nel 2021, 580 uomini e 811 donne hanno fatto ricorso al suicidio assistito. La loro età media era rispettivamente di 77 e 78 anni. Rispetto al 2019, l’aumento è stato di 97 casi per gli uomini (+20,1%) e di 98 per le donne (+13,7%).