Rivista ordinanza, 3 lingue in organi pubblici
In futuro, la rappresentanza delle tre regioni linguistiche in gruppi di lavoro, commissioni specialistiche e organi di importanza cantonale nei Grigioni andrà obbligatoriamente considerata. È quanto prevede la revisione parziale dell'ordinanza sulle lingue, approvata dal Governo retico.
Il tutto scaturisce da un incarico, l'equivalente grigionese di una mozione, presentato nell'agosto 2021 dal granconsigliere Ilario Bondolfi (Centro). Nell'atto veniva chiesto di prevedere un obbligo per la rappresentanza delle tre regioni linguistiche negli organi sopraccitati, si legge in un comunicato governativo.
Da parte sua, l'esecutivo puntava a modificare l'incarico, eliminando la questione dell'obbligatorietà. La difficoltà nel reclutare un numero sufficiente e rappresentativo di candidati era stata additata quale motivo principale.
Durante la sessione di febbraio 2022 però, l'incarico è stato accolto nella forma originaria: la considerazione delle tre regioni linguistiche non è dunque soltanto auspicabile, bensì da garantire. L'attuazione comporta la revisione dell'ordinanza sulle lingue del Cantone dei Grigioni.
In linea di principio, viene precisato nella nota, nel campo d'applicazione della nuova disposizione rientrano tutti gli organi cantonali nominati dal Governo o dai dipartimenti e ai quali è affidato l'adempimento di importanti compiti pubblici.
Nel quadro della revisione si intende inoltre eliminare lacune del diritto vigente. Ad esempio, il Servizio specializzato per il plurilinguismo, insediato quale ufficio di coordinamento presso il Dipartimento dell'educazione, cultura e protezione dell'ambiente, si assumerà esplicitamente la responsabilità per la risposta e l'accertamento di questioni relative alle lingue cantonali. Finora, tale competenza spettava all'Ufficio della cultura (UdC).