WEF Davos: esercito al lavoro
Da alcuni giorni è iniziato l'impiego dell'esercito in vista dell'edizione 2023 del Forum economico mondiale di Davos (WEF) e oggi la maggior parte della truppa è entrata in servizio. Già in dicembre diversi militi hanno avviato i primi lavori.
Per l'impiego dell'esercito nell'ambito del WEF il Parlamento ha fissato un limite massimo di 5000 militari. Soltanto una parte di essi verranno impiegati a Davos durante l'incontro annuale. I rimanenti militi proteggeranno infrastrutture al di fuori della nota località grigionese.
L'impiego ha luogo secondo il principio della sussidiarietà e la relativa responsabilità spetta alle autorità civili dei Grigioni, ad eccezione della salvaguardia dello spazio aereo. Il capo generale delle operazioni è il comandante della Polizia cantonale grigionese, colonnello Walter Schlegel.
Spazio aereo
Come ogni anno è particolarmente rilevante la presenza delle Forze aeree. Con jet da combattimento armati in pattugliamento permanente (durante il periodo della conferenza), difesa terra-aria, radar supplementari e rafforzamento della sorveglianza si attribuirà grande importanza alla sicurezza nello spazio aereo.
Dal 13 al 21 gennaio, spiega una nota odierna del Dipartimento federale della difesa (DDPS), decolli e atterraggi presso gli aerodromi regionali e gli eliporti verranno disciplinati secondo regole e procedure particolari elaborate dalle Forze aeree in collaborazione con l'Ufficio federale dell'aviazione civile (UFAC).
Tutti i voli saranno soggetti ad autorizzazione. Tutto ciò avverrà in stretta collaborazione con i partner austriaci e italiani.
Anche compiti di polizia
Anche quest'anno i visitatori del WEF (VIP) potranno atterrare direttamente presso l'aerodromo militare di Dübendorf (ZH) e proseguire per Davos con elicotteri privati o via terra.
Non c'è però solo lo spazio aereo: i lavori di preparazione e di allestimento nel quadro delle misure di sicurezza, della logistica e dell'aiuto alla condotta stanno procedendo a pieno regime, continua la nota. Nel servizio d'appoggio i militari sono autorizzati ad applicare misure coercitive di polizia per l'adempimento dei rispettivi compiti e verranno preparati e certificati in tal senso nel corso dei prossimi giorni.