Test nelle scuole per poter insegnare in presenza
La strategia del Governo retico prevede ora anche i test salivari ripetuti nelle scuole. Le prove servono per identificare le catene di contagio in tempi brevi, in modo da mantenere l'insegnamento in aula. Si partirà all'inizio di marzo.
Oltre ai test avviati con successo nelle aziende, la vasta strategia di vaccinazione e di test del Governo dei Grigioni mira anche a mantenere il controllo nelle scuole. Sottoponendo al test persone asintomatiche si intende identificare e interrompere precocemente le catene di contagio fra gli allievi. Di conseguenza questa operazione permette di mantenere il più possibile l'insegnamento in presenza.
Lo comunica oggi l'Amministrazione cantonale e spiega che la decisione deriva dal fatto che nelle scorse settimane si sono verificati molti contagi anche nelle scuole. I test ripetuti a tappeto dimostrano come sia possibile ridurre in modo misurabile e duraturo il numero di contagi. Ciò permette anche di evitare la messa in quarantena di intere classi.
Rispetto ai test nelle aziende, dove vengono effettuati prelievi individuali, nelle scuole sarà applicato il "test di gruppo" ("procedura di pooling"), particolarmente adatta a gruppi che devono sottoporsi regolarmente per un'individuazione precoce del contagio. I test salivari PCR possono essere integrati facilmente nella quotidianità scolastica. L'Esecutivo precisa inoltre che non vige l'obbligo di partecipazione né per gli allievi, né per gli insegnanti, né per gli altri addetti ai lavori nei centri scolastici.
Dal mese di dicembre 2020 vengono effettuati test pilota nelle scuole di Igis, Malans, Schiers, nella Scuola media superiore evangelica di Schiers e nelle scuole della Regione Moesa.
Con la collaborazione a livello pedagogico e progettuale dell'Alta Scuola Pedagogica dei Grigioni, all'inizio di marzo lo Stato maggiore di condotta darà avvio ai test salivari facoltativi su tutto il territorio cantonale.