Tivas: Lettera aperta alla Regione Bernina e CC
Stimato Presidente della Regione Bernina, Signor Orlando Lardi
Stimato Podestà, Signor Giovanni Jochum
Egregi membri del Consiglio comunale
Da oltre cinque anni Tivas cerca di sensibilizzare le Autorità e la popolazione locale in merito alle problematiche serie causate dal traffico estivo da e per Livigno che sempre più mostra di relegare la nostra Valle a misero corridoio di transito.
Incassato l’ampio consenso, Tivas ha vigilato e ottenuto alcuni importanti risultati in relazione agli intervalli di apertura del Passo della Forcola, grazie a una presa di posizione chiara e ragionevole del Governo di Coira. Stiamo parlando di una decisione ufficiale, molto ben circostanziata e che, per propria natura, non ammette ridiscussioni. Una questione di logica, prima ancora che di politica.
Questo passaggio inoltre è servito a sfatare alcuni falsi miti. Molti infatti credevano sussistesse qualche accordo che obbligasse i valposchiavini a pagare uno scotto, soggiacendo passivamente alla pressione di un traffico di transito invadente che è solo un onere economico e ambientale. Beh, non è così.
Purtroppo, con l’assegnazione a Milano-Cortina dei Giochi olimpici invernali 2026, le pretese di Livigno (che ospiterà un villaggio olimpico e le gare di snowboard e freestyle) sull’apertura della Forcola si sono riaccese, puntando ad un accesso permanente della tratta. Il sindaco Bormolini si fa avanti con un’offerta di letti, una sorta di scambio. In senso commerciale, ci sta. Non siamo però al mercato. Il punto è che qui stiamo parlando di ben altro che di pernottamenti. Riteniamo fuori luogo questa richiesta che non pone le basi minime per sedersi a un tavolo, come vorrebbe invece Bormolini.
Comprendiamo perfettamente l’entusiasmo che anima i livignaschi che vedono nuove opportunità di lucro. Seppure noi grigionesi le Olimpiadi 2026 a Davos/St. Moritz le abbiamo rifiutate, ci complimentiamo con gli amministratori di Milano-Cortina per il risultato ottenuto. Ma questo non sposta di una virgola la questione della Forcola e del corridoio di transito. La parola data da Coira non si pone adesso in una nuova luce rispetto al passato. Semmai, è vero il contrario: l’incombenza di un traffico insostenibile è esattamente quanto si prospetta dietro le parole del sindaco di Livigno che auspicherebbe una via d’accesso ampliata e fortificata, resa disponibile addirittura tutto l’anno a svantaggio della Valposchiavo.
Bormolini sottolinea l’opportunità da parte di Livigno e della Valposchiavo di ragionare in termini di comprensorio alpino. Ha perfettamente ragione. Tuttavia, è proprio perché pensiamo in questa ottica che, vivendo in una valle che non può assorbire più di tante vetture ogni giorno ad ogni stagione senza stravolgere i propri connotati, guardiamo a un modello di mobilità ben diverso dal turismo di massa sviluppato da Livigno nei decenni. Noi non pensiamo che sedersi a un tavolo con Livigno non possa essere una buona cosa; ma occorrono premesse differenti con riferimento alla nozione di “comprensorio alpino”. Ricordiamo che quest’anno a Livigno è stato assegnato il premio “Cigno nero” da parte di Legambiente, la bandiera nera per il mancato rispetto delle risorse naturali.
Il Governo cantonale, oltre a regolamentare il transito per la Forcola, si è già espresso in merito ai lavori sulla stessa: non v’è alcuna intenzione d’investire sulla tratta, poco richiesta dai cittadini svizzeri in generale e dai grigionesi in particolare. Si tratta peraltro di una strada angusta di carattere alquanto pericoloso, a causa della tortuosità del tracciato, delle condizioni atmosferiche e dei ripidi fianchi circostanti, sempre a rischio valanghe nel periodo invernale. L’investimento sarebbe di per sé un’assurdità economica e tecnica.
La Svizzera è una nazione confederata che, per propria costituzione, fa del rispetto delle minoranze territoriali motivo di armonia di convivenza. Per lo stesso motivo, conferisce una buona autonomia alle autorità locali. In questo senso, condividiamo le parole del Podestà di Poschiavo Giovanni Jochum che afferma che se le Olimpiadi sono un modo per far rientrare dalla finestra ciò a cui è già stata chiusa la porta, ebbene Poschiavo non può starci.
Ad ogni modo, noi di Tivas vorremmo rammentare una volta di più che nei costi inerenti l’inauspicata eventualità non vanno inclusi soltanto gli sforzi tecnici viabilistici e logistici, ma anche le ricadute del traffico sulla Valle. A quasi tutti i valposchiavini è da lunghi anni ormai del tutto evidente che il transito veicolare è solo un grande onere economico e ambientale, non apportando alcun vantaggio a esercenti, albergatori e residenti. Del resto, una valle in cui oltre l’80% della superficie agricola è certificata Bio Suisse e che ha sviluppato il progetto 100% Valposchiavo dal traffico non può che ricevere un danno d’immagine, e quindi turistico, commisurato direttamente al volume del transito medesimo.
Nel frattempo la Engadiner Kraftwerke AG ha informato in merito alla necessità di risanare la galleria Munt La Schera o La Drossa negli anni 2020/21. Durante l’esecuzione dei lavori la galleria verrà parzialmente chiusa. Inutile tergiversare: il risanamento della galleria avrà delle ripercussioni di traffico anche alle nostre latitudini.
Gli appuntamenti che si prospettano all’orizzonte meritano tutta l’attenzione dei cittadini, vista la pressione che già adesso inizia a esercitarsi sulla Valle. Allertato da questi eventi, già in data 19 febbraio 2019 Tivas ha incontrato il Podestà Giovanni Jochum. Per l’occasione ha proposto l’istituzione di una Commissione comunale o regionale come supporto politico per tutelare l’interesse generale in relazione alle problematiche causate dal traffico. Con scritto del 13 marzo 2019 il Comune di Poschiavo ha informato Tivas che la questione del traffico estivo è da esaminare a livello regionale. Pertanto la richiesta verrà depositata al vaglio del Consiglio dei sindaci della Regione.
Ebbene, a tutt’oggi, a distanza di ben cinque mesi, a Tivas non è pervenuta alcuna risposta da parte della Regione Bernina. Ciò costituisce una mancanza di rispetto non tanto nei confronti di Tivas, ma di tutti i cittadini che ne hanno appoggiato l’operato e, in generale, di tutti i residenti della Valle.
Alla luce di queste considerazioni poniamo alcune richieste specifiche alle Autorità locali:
- Siccome non vogliamo pensare che l’assenza di risposta sia una risposta, chiediamo anche a nome dei numerosi sostenitori quando la Regione Bernina farà pervenire a Tivas un riscontro circostanziato in merito alla suddetta Commissione sul traffico?
- Poiché l’argomento delle Olimpiadi qui dibattuto attiene anche a decisioni dell’Esecutivo locale, ci permettiamo di chiedere al Consiglio comunale di Poschiavo se intende rinunciare all’istituzione di una Commissione sul traffico nel caso in cui la Regione Bernina decidesse di non istituirla? (Sarebbe utile anche in ambito di pianificazione locale…).
- La Regione Bernina e il Comune di Poschiavo hanno studiato delle misure di gestione del traffico in vista della chiusura parziale della galleria Munt La Schera negli anni 2020/21?
Ringraziando per l’attenzione e in attesa di un riscontro, porgiamo i nostri più cordiali saluti.
TIVAS
Luigi Badilatti
Lara Boninchi Lopes
Livio Luigi Crameri
Roberto Weitnauer
Distinti saluti Giugni Daniele