Primi funghi in Valposchiavo: le morchelle
I funghi trovati da Antonio Giuliani in Valposchiavo sono le morchelle e più precisamente si tratta della specie "morchella conica". Un tempo in Valposchiavo (intorno agli anni della grande alluvione 1987) questi funghi erano molto frequenti e se ne potevano raccogliere grandi quantità. La morchella conica trova il suo habitat ideale nei terreni sabbiosi e nelle vicinanze dei corsi d'acqua. Antonio Giuliani afferma: "Conoscevo già questo fungo ma la conferma della crescita in Valposchiavo mi era stata data da una mia allieva che aveva portato a scuola delle morchelle. La sua famiglia non conosceva questo fungo ed era stato scartato attribuendo la bontà solo ai porcini o ai gallinacci. In passato ce ne erano moltissimi nella zona dell'Annunziata e anche lungo le rive del lago di Poschiavo".
Le morchelle sono i primi funghi che iniziano a spuntare e nonostante i cambiamenti climatici restano stabili sul periodo di maggio. In Valposchiavo la morchella conica è sicuramente la più frequente, mentre la morchella esculenta è diventata piuttosto rara.
Antonio Giuliani continua: "Un segnale della loro crescita è rappresentato dall'inizio dei trattamento contro i miceti degli alberi da frutto in Valtellina. Quando si verifica questo periodo allora in Valposchiavo è tempo di raccogliere le morchelle. Sono tra i primi funghi commestibili che spuntano. Si trovano anche sui maggesi (1300-1500 m.s.l.m.) e sempre a maggio".
Le morchelle a livello di prezzo sul mercato sono molto più care rispetto ai funghi porcini. Le morchelle sono funghi molto ambiti perché ben si prestano ad essere cucinati soprattutto nei primi piatti. Il risotto con le morchelle è molto apprezzato e appetitoso. Le morchelle o spugnole devono essere consumate solo dopo un’accurata bollitura. Questo procedimento è infatti in grado di eliminare una tossina che contengono e renderle così commestibili senza alcun tipo di problema.
Silvia Corradini, micologa, spiega: "Le morchelle sono ottimi funghi commestibili ma che necessitano di alcuni accorgimento nel consumo poiché richiedono cottura prolungata (30-35 minuti) e non devono essere assunte in modo esagerato e in pasti ripetuti vicini. I disturbi che possono dare, se non ci si attiene a queste indicazioni, possono essere di tipo gastroenterico (e comparire entro 2-3 ore) e di tipo neurologico (dopo 10-12 ma anche fino a 36 ore). In quest’ultimo caso la sindrome si può manifestare con tremore, ebbrezza, disturbi dell’equilibrio, vertigini, cefalea, disturbi visivi, iperestesie, raramente allucinazioni, convulsioni. Per fortuna si tratta di una sindrome reversibile, la sintomatologia solitamente si normalizza nelle 12 ore successive (al massimo in 72 ore) e normalmente non è necessario ricovero ospedaliero."
ho trovato morchelle in giugno a 2000 m. (Vartegtna)