Il Governo vuole trasparenza negli appalti
Il Governo grigionese promuove misure concrete al fine di ripristinare e garantire concorrenza e trasparenza dopo lo scandalo degli appalti truccati in Bassa Engadina, venuti alla luce a maggio dell'anno scorso. Le imprese edili grigionesi coinvolte diventano "sorvegliate speciali".
Rappresentanti del Cantone hanno incontrato ieri a Scuol esponenti della regione Engadina Bassa/Val Monastero. I colloqui, fa sapere il governo retico in una nota odierna, si sono focalizzati sulle misure dell'ente pubblico nei confronti di imprese coinvolte in accordi anticoncorrenziali sugli appalti e sulla messa in campo di misure volte a salvaguardare la trasparenza nel settore.
In particolare, alla Commissione della concorrenza (COMCO) sono state presentate domande di presa in visione degli atti e alle imprese coinvolte sono state richieste dichiarazioni di rinuncia concernenti l'eccezione di prescrizione. Inoltre il Cantone ha inflitto sanzioni di diritto in materia di appalti pubblici al fine di garantire il funzionamento della concorrenza.
Imprese coinvolte guardate a vista
Prima di ogni aggiudicazione di appalti il Cantone richiede inoltre alle imprese coinvolte nello scandalo una dichiarazione supplementare intesa come condizione di ammissione: l'impresa deve fornire da un lato informazioni riguardo ai propri accordi conclusi nel quadro di appalti pubblici del Cantone e dall'altro informazioni riguardo allo stato delle procedure della COMCO nelle quali è coinvolta. Inoltre, le imprese edili che presentino un'offerta devono dichiarare esplicitamente che dall'inizio delle inchieste della COMCO nell'ottobre 2012 non hanno più concluso alcun accordo anticoncorrenziale.
Dopo aver scoperto gli accordi illeciti, la COMCO ha portato a termine otto procedimenti, ricorda la nota dell'esecutivo, infliggendo sanzioni alle imprese giudicate colpevoli. Diverse imprese edili locali sono state multate per un importo superiore a 7,5 milioni di franchi. I ricorsi presentati al riguardo attualmente sono pendenti dinanzi al Tribunale amministrativo federale a San Gallo. Secondo la COMCO le imprese coinvolte hanno manipolato per anni gli appalti nel campo del genio civile e dell'edilizia accordandosi sui prezzi. A suo avviso quello scoperto nei Grigioni è il più grosso cartello del settore mai venuto alla luce.