Residenze secondarie, maggiore flessibilità
Occorre dare maggiore flessibilità ai comuni con una quota di abitazioni secondarie superiore al 20% consentendo più facilmente l'ampliamento di edifici costruiti prima dell'accettazione della cosiddetta "iniziativa Weber". La Commissione dell'energia del Consiglio degli Stati (CAPTE-S) appoggia, con 8 voti a 2, un'iniziativa parlamentare in tal senso di Martin Candinas (Centro/GR).
Attualmente nei comuni dove la soglia massima di alloggi di vacanza è superata, la Legge federale sulle abitazioni secondarie (LASec) concede la possibilità di modernizzazioni e trasformazioni solo a severe condizioni.
Se i proprietari vogliono poter utilizzare le loro case senza restrizioni nei comuni in cui la quota di abitazioni secondarie supera il 20%, attualmente possono aumentare la superficie abitativa soltanto se non creano abitazioni supplementari, rammenta la CAPTE-S in una nota, accogliendo con favore il fatto che l'iniziativa si prefigga entrambi gli obiettivi: un ampliamento fino al 30% e una contemporanea suddivisione in diverse abitazioni.
Il progetto elaborato da Candinas prevede inoltre che la superficie possa essere ampliata anche per gli edifici ricostruiti, senza limitazioni dell'utilizzo. Infine, devono essere consentiti anche spostamenti dell'ubicazione sullo stesso fondo, ciò che chiarisce definitivamente una questione in parte controversa, aggiunge la CAPTE-S.
Secondo quest'ultima la modifica di legge proposta andrà a vantaggio delle popolazioni autoctone nei villaggi di montagna. Essa si augura inoltre che ciò faciliti ragionevoli risanamenti energetici. Una parte della Commissione ritiene invece che le modifiche legislative proposte siano incostituzionali e ricorda che l'attuale normativa costituisce un compromesso per il quale il Parlamento ha lottato a lungo.