Lettere dalla Svizzera alla Valposchiavo
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cs / Il plurilinguismio è una delle più grandi ricchezze culturali della Svizzera. Il festival Lettere dalla Svizzera alla Valposchiavo, a Poschiavo, dal 1 al 3 ottobre, nasce per valorizzare questa ricchezza e promuovere l’incontro con e fra gli autori che la abitano e per valorizzare le letterature svizzere, poiché non si può parlare solo di una, essendo le lingue e le conseguenti appartenenze culturali, tanto diverse fra loro.
Questa ricchezza si rinnova costantemente grazie alle molte opere prodotte ogni anno dai tanti scrittori svizzeri. Si potrebbe aggiungere a queste «quattro letterature» una quinta, variata al suo interno, composta dai numerosi scrittori translingui, che hanno dunque traslato in una delle lingue nazionali la loro lingua prima, con tutte le esperienze ad essa connesse. Tanti, infatti, gli scrittori residenti sul territorio svizzero, che scrivono in una delle quattro lingue nazionali pur avendone parlata un’altra durante l’infanzia.
Lettere dalla Svizzera alla Valposchiavo vuole dunque essere un contenitore vasto, che accolga scrittori svizzeri delle quattro regioni linguistiche, offrendo un’occasione d’incontro e dialogo tra autori e con il pubblico.
I nomi degli autori presenti saranno resi noti alla fine dell’estate.
Lettere dalla Svizzera alla Valposchiavo - che in questa prima edizione prevede una decina di incontri con alcuni degli autori più noti del panorama nazionale, oltre a uno spettacolo inaugurale e in parallelo ampio spazio per le attività didattiche - nasce da un’idea di Begoña Feijoo Fariña , coordinatrice del Progetto e si avvale di un comitato di programmazione composto da Walter Rosselli (Scrittore e traduttore dal romancio e dal francese) , Fabiano Alborghetti (Poeta e promotore culturale, Premio svizzero di letteratura 2018 e Presidente della Casa della letteratura per la Svizzera italiana) oltre che dalla stessa Begoña Feijoo Fariña (Scrittrice e promotrice culturale in ambito teatrale e letterario).
Perchè a Poschiavo e gli obiettivi del Festival
In Valposchiavo, già sede nei secoli di storiche stamperie a partire dal 1545, il plurilinguismo è una realtà radicata. In seguito ai grandi flussi migratori di fine Ottocento e ai successivi ritorni, a Poschiavo ancora oggi c’è chi conserva la lingua dei luoghi lontani verso cui i propri nonni o bisnonni erano emigrati, in particolare lo spagnolo, e parole di derivazione inglese si sono instaurate in alcune forme famigliari del dialetto poschiavino. Non da ultimo, va considerata la popolazione di lingua tedesca che oggi abita la valle e porta avanti l’uso della propria lingua nonostante viva in territorio italofono.
Una sorta di isola e al tempo stesso ponte fra le lingue, il Festival fa suo un concetto per cui la letteratura, ben oltre la pagina, è fatta da chi la produce e da chi la fruisce. Alla base di entrambe le cose sta l’umano ed è questo che Lettere dalla Svizzera alla Valposchiavo vuole creare: l‘incontro umano fra le due parti. Per questo motivo autori, moderatori e traduttori saranno invitati a raggiungere Poschiavo non solo per il breve tempo dell’incontro loro dedicato bensì per tutta la durata del festival
Lettere dalla Svizzera alla Valposchiavo è reso possibile grazie a Percento Culturale Migros, Promozione Della Cultura / Grigioni, Fondazione Jan Michalski, Prolitteris, Landis & Gyr Stiftung, Fondazione Della Mobiliare, Wilhelm Doerenkamp-Stiftung, Fondazione Oertli, Lia Rumantscha, Promozione Cultura Poschiavo, Banca Cantonale Grigione, Comune Brusio, Stavros Niarchos Foundation, Repower, Fondazione Willi Muntwyler, Buono Svizzero Del Libro che a vario titolo sostengono e promuovono la prima edizione di Lettere dalla Svizzera alla Valposchiavo. E con la collaborazione di Casa della letteratura per la Svizzera Italiana, Valposchiavo Turismo, Pro Grigioni Italiano e Viceversa letteratura.