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Caccia 2020: adeguamenti delle prescrizioni

A seguito degli elevati effettivi di ungulati e dell'alta influenza regionale esercitata dalla selvaggina sui boschi nonché sulle colture agricole la pressione venatoria sui cervi e sui caprioli nonché in singole regioni anche sui camosci verrà aumentata sensibilmente a livello regionale. L'apertura o l'apertura parziale di diverse zone di protezione della selvaggina sarà portata avanti in forma ottimizzata anche durante la caccia alta di quest'anno quale misura supplementare per aumentare il numero di capi abbattuti.

Nonostante lo scorso inverno siano periti meno capi, grazie all'elevato numero di cervi abbattuti nel 2019 e negli anni precedenti, è stato possibile stabilizzare o ridurre leggermente l'effettivo di cervi. Sono stati contati complessivamente 11 670 cervi (2019: 13 298). I numeri più bassi sono da ricondurre sicuramente alle condizioni in cui è stato effettuato il conteggio, rese più difficili dallo scioglimento precoce delle nevi, alla minore migrazione a seguito dell'inverno mite e agli effettivi regionali più bassi. Sulla base dei dati disponibili, si può partire dal presupposto che questa primavera l'effettivo sia leggermente inferiore, ossia di 16'300 cervi (2019: 16'500). A differenza della popolazione di cervo rosso, non è possibile contare l'effettivo di capriolo, ragione per cui per quanto riguarda questa specie di selvaggina ci si basa sui capi abbattuti in settembre quale indicatore per la pianificazione della selvaggina. Gli effettivi di camoscio e di stambecco sembrano essere stabili. 

Interventi venatori particolari in zone con molti conflitti bosco-selvaggina
Nelle zone con molti conflitti bosco-selvaggina, in particolare nelle zone in cui è presente l'abete bianco, l'obiettivo rimane quello di ridurre ulteriormente l'effettivo di cervo e di capriolo. Per queste due specie animali a forte riproduzione l'effettivo deve essere regolato attraverso l'abbattimento di femmine. In tutte le regioni con molti conflitti bosco-selvaggina è stata aumentata la quota di femmine di cervo da abbattere secondo il piano degli abbattimenti. In totale il piano per la caccia al cervo è rimasto invariato rispetto all'anno scorso e prevede l'abbattimento di 5560 cervi. Inoltre per quanto riguarda i cervi, oltre agli interventi venatori particolari esistenti nelle sottoregioni Domleschg e Surses sono stati definiti nuovi interventi. Per quanto riguarda i caprioli d'ora in poi il Dipartimento infrastrutture, energia e mobilità (DIEM) potrà aumentare i valori previsti dai piani degli abbattimenti a livello regionale per la caccia di novembre e di dicembre se ciò risulterà necessario per via dei danni causati al bosco dalla selvaggina. Nonostante il leggero aumento degli effettivi, anche i camosci devono essere regolati maggiormente in determinate zone forestali. Oltre alle zone esistenti interessate da interventi venatori particolari, ora la caccia al camoscio viene intensificata anche nei boschi di protezione dei Comuni di Bergün Filisur, Surses e quasi in tutto il distretto di caccia XI Herrschaft-Prättigau. 

L'apertura o l'apertura parziale di varie zone di protezione della selvaggina viene portata avanti in forma modificata sulla base delle evidenze raccolte negli ultimi anni. Queste aperture dovrebbero continuare a contribuire a massimizzare il numero di capi abbattuti. Inoltre quest'anno, durante gli ultimi quattro giorni di caccia, i cacciatori avranno la possibilità di abbattere un fusone di cervo indipendente dalla lunghezza d'asta. 

Divieto di utilizzare proiettili contenenti piombo
I residui di piombo nell'ambiente possono portare ad avvelenamenti soprattutto tra i rapaci. Per questa ragione l'anno scorso si è tenuta un'iniziativa volta a chiarire in maniera esaustiva l'efficacia della munizione grigionese di calibro 10,3 mm, per esaminare la possibilità di passare a munizioni senza piombo. Dalla valutazione è emerso che gran parte dei cacciatori grigionesi già utilizza munizione senza piombo. Inoltre è stato constatato che non vi sono differenze significative per quanto riguarda l'efficacia dei due materiali di munizione sotto il profilo della sicurezza e della protezione degli animali. Vi sono quindi i presupposti per vietare l'uso di proiettili contenenti piombo. Il divieto entra in vigore da subito, con un periodo di transizione di un anno fino al 1º settembre 2021.

com/stam

Redazione 150
Ufficio per la caccia e la pesca
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