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Tribunale Coira F4767
Tribunale amministrativo cantonale a Coira

Ex giudice a processo: chiesti 30 mesi di carcere

La Procura grigionese ha chiesto oggi una pena detentiva di due anni e mezzo per l'ex magistrato accusato di violenza carnale, coazione sessuale e minacce nei confronti di una ex praticante. La difesa ha chiesto l'assoluzione, contestando la versione della vittima.

La Procura ha chiesto la conferma di tutti i capi d'accusa. Ovvero: violenza carnale, coazione sessuale, minacce e sfruttamento dello stato di dipendenza nei confronti della giovane donna. Per il delitto principale, ovvero la presunta violenza avvenuta a metà dicembre 2021, la magistratura ha richiesto una pena detentiva di due anni e mezzo. È possibile una sospensione parziale della pena. Ciò significa che, in caso di condanna, l'ex giudice dovrebbe trascorrere almeno sei mesi in carcere.

A seguito delle minacce, contenute in una lettera che l'uomo ha inviato alla vittima e al suo compagno, la Procura ha chiesto anche una pena pecuniaria di 5400 franchi (60 aliquote giornaliere da 90 franchi) e una multa.

Nella sua requisitoria la Procura ha più volte sottolineato che le dichiarazioni della 27enne sono credibili, perché molto precise e non si contraddicono. La vittima ha descritto in modo dettagliato come si sentiva durante la presunta violenza carnale, le reazioni del suo corpo, tipiche di uno stato di shock. L'imputato invece non ha fornito dichiarazioni dettagliate.

L'avvocato della giovane donna chiede inoltre un risarcimento dei danni. I costi sono legati all'impossibilità lavorativa e alle terapie per trattare i sintomi posttraumatici. Inoltre chiede al Tribunale regionale di valutare un divieto dell'esercizio di professione all'ex giudice.

Nessun livido o segni di violenza
L'arringa della difesa è iniziata poco prima delle 13 ed durata tutto il pomeriggio. Gli avvocati dell'imputato hanno chiesto l'assoluzione, contestando i fatti raccontati dalla vittima e dell'accusa. Inoltre hanno comunicato che è stata inoltrata una denuncia per diffamazione contro la giovane donna.

La difesa ha criticato il lavoro delle autorità. Il primo interrogatorio alla vittima è solo stato trascritto, invece di essere registrato. Solo così, secondo gli avvocati dell'ex giudice, sarebbe stato possibile valutare le dichiarazioni.

Secondo la difesa, il rapporto fra l'ex giudice e l'ex praticante è stato consensuale. Se si fosse trattato di violenza, la vittima avrebbe dovuto difendersi in modo più deciso e uscire di corsa dall'ufficio. La difesa ha anche citato le analisi mediche fatte alla giovane donna la sera del 13 dicembre 2021 all'ospedale Fontana a Coira. Secondo lo scritto di un'infermiera forense, l'ex praticante non lamentava dolori e sul corpo non erano presenti lividi o segni di percosse.

Gli avvocati citano alcuni scambi su una chat fra l'ex giudice e l'ex praticante, mettendo in dubbio le accuse della 27enne. Il giorno della presunta violenza i due si sono scritti alcuni messaggi in spagnolo. L'uomo le aveva scritto che le sarebbe mancata finito il praticantato, lei ha risposto "anche tu". Per la difesa una persona che si sente molestata sessualmente e verbalmente non risponde in questo modo.

Ora toccherà al Tribunale regionale Plessur prendere una decisione. La sentenza è attesa nei prossimi giorni.

Redazione 150
Keystone-ATS
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