Stop abbattimento lupi del Parco nazionale
Diverse organizzazioni per la protezione della natura hanno lanciato un appello alla Confederazione e al Cantone dei Grigioni affinché proteggano i lupi del branco del Parco Nazionale. L'uccisione disposta dal primo novembre di questi grandi predatori è sproporzionata e deve essere fermata.
La Confederazione e il Cantone dei Grigioni devono assumersi "la loro responsabilità scientifica, etica e politica nell'area circostante il Parco Nazionale" e trovare insieme soluzioni proporzionate, si legge in una nota odierna congiunta delle organizzazioni ambientaliste BirdLife, Gruppo Lupo Svizzero (GLS), Pro Natura e WWF.
In questo caso, il margine di manovra legale è più che sfruttato, hanno criticato le organizzazioni per la tutela della natura: "Non si tiene conto dello statuto particolare del Parco Nazionale, non vi è alcuna ponderazione degli interessi e non si tenta nemmeno di trovare soluzioni alternative". Le organizzazioni ambientaliste sottolineano inoltre che "l'unico parco nazionale della Svizzera deve essere il luogo in cui si trovano soluzioni per la coesistenza tra esseri umani e natura, possibilmente senza fucili".
A settembre l'Ufficio federale dell'ambiente retico ha approvato la richiesta presentata dal Cantone dei Grigioni per abbattere il branco di lupi del Fuorn, che vive principalmente nel Parco Nazionale svizzero, in Engadina. Secondo i guardiani della selvaggina, il branco del Parco Nazionale aveva ucciso due bovini a fine agosto, fuori dal perimetro del parco.
L'abbattimento dell'intero branco di lupi, che avverrà comunque al di fuori della riserva, è permesso dal primo novembre. Secondo la commissione di ricerca del Parco Nazionale svizzero, tuttavia, almeno uno dei due bovini è stato ucciso da un esemplare femmina che non faceva più parte del branco. Il Parco si era già detto amareggiato per la decisione quando era stata resa nota.