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L’efficacia degli sport organizzati per i giovani

Praticare attività fisica durante tutto il corso della vita è fondamentale per la salute e il benessere. Tuttavia, il decrescere dell’attività motoria media legato all’aumentare dell’età resta una sfida da affrontare. Nel nostro studio abbiamo notato che lo sport organizzato promosso da Gioventù+Sport (G+S) riveste un ruolo importante per contrastare questa tendenza. I bambini che partecipano a questo programma hanno maggiori possibilità di mantenere uno stile di vita attivo anche da adulti. I risultati sono stati pubblicati il 14 ottobre sulla rivista scientifica Swiss Medical Weekly.

L’attività fisica regolare comporta diversi benefici, inclusi un ridotto rischio di malattie croniche, un miglioramento della salute mentale, una migliore qualità di vita e un incremento delle funzioni cognitive che si traduce in migliori risultati scolastici e accademici. Promuovere e mantenere la pratica motoria nei giovani come strumento di promozione della salute sull’arco della vita è pertanto una priorità per la salute pubblica. Ciononostante, le ricerche mostrano che i giovani tendono a essere meno attivi fisicamente man mano che crescono. Di conseguenza, il calo dell’attività motoria legato all’età, seppure sia un fenomeno naturale osservato anche negli animali, ostacola il raggiungimento degli obbiettivi di promozione della salute e dell’attività fisica.
Nel quadro dello studio longitudinale SOPHYA (Swiss Children’s Objectively Measured Physical Activity), promosso e finanziato dall’Ufficio federale dello Sport (UFSPO), i ricercatori di Swiss TPH (Swiss Tropical and Public Health Institute) hanno analizzato l’evoluzione dell’attività fisica in circa 430 bambini e adolescenti, di età compresa tra i 6 e i 16 anni, provenienti da tutta la Svizzera, per un periodo di cinque anni. I risultati sono stati pubblicati il 14 ottobre sulla rivista scientifica Swiss Medical Weekly.

Lo sport organizzato aiuta a contrastare il calo dell’attività fisica
Come previsto, nei cinque anni in rassegna, la pratica dell’attività fisica di bambini e giovani tra i 6 e i 16 anni è diminuita a favore di un aumento della sedentarietà. «Nonostante la diminuzione della pratica motoria legata al passare degli anni sia probabilmente in parte biologica, lo studio ha identificato bambini e adolescenti in controtendenza, che crescendo hanno conservato o intensificato il loro comportamento motorio», ha dichiarato Johanna Hänggi, collaboratrice scientifica di Swiss TPH e autrice principale della pubblicazione.
I ricercatori hanno osservato una forte influenza della partecipazione al programma G+S sul comportamento motorio dei bambini e degli adolescenti oggetto di studio nei cinque anni. I partecipanti ad attività sportive organizzate hanno evidenziato maggiori probabilità di conservare il loro comportamento motorio anche da grandi rispetto ai bambini che non hanno partecipato alle attività G+S.
Da oltre 50 anni, gli sport organizzati in Svizzera beneficiano del supporto di G+S, il più grande programma di promozione dello sport dell’UFSPO rivolto a bambini e giovani di età compresa tra i 5 e i 20 anni. Con circa 100 milioni di franchi, il programma promuove circa 85 diverse discipline sportive e conta più di 600 000 partecipanti ogni anno.
È ormai risaputo che i bambini e i giovani sono più attivi grazie a G+S. Tuttavia, questa è la prima volta in cui viene esaminato l’impatto del programma sul comportamento motorio a lungo termine. «Lo studio dimostra che la partecipazione ai corsi e ai campi G+S incide durevolmente sull’attività motoria dei giovani, il che significa che il nostro investimento sta dando i suoi frutti», ha dichiarato Pierre-André Weber, responsabile del programma G+S presso l’UFSPO.

Importanza degli studi osservazionali a lungo termine
Lo studio longitudinale è stato inserito nell’indagine osservazionale demografica SOPHYA, il primo studio a lungo termine in Svizzera a misurare oggettivamente il comportamento motorio di bambini e adolescenti. Lo studio è stato condotto da Swiss TPH in collaborazione con l’Istituto delle scienze dello sport dell’Università di Losanna (Institut des Sciences du Sport de l'Université de Lausanne, ISSUL) e con l’Università della Svizzera italiana (USI). Osservando circa 2300 bambini e adolescenti provenienti da tutta la Svizzera tra il 2014 e il 2019/20, è stato possibile trarre conclusioni significative sul lungo periodo in merito all’evoluzione del loro comportamento motorio.
«Gli studi rappresentativi a lungo termine sono essenziali per analizzare nel tempo i benefici degli interventi di sanità pubblica, come dimostrato in questo caso», ha commentato Nicole Probst-Hensch, prima responsabile dello studio SOPHYA e autrice senior della pubblicazione. «In definitiva forniscono dati importanti per implementare le politiche di miglioramento della salute e del benessere della popolazione e valutarne l’impatto».

Redazione 150
Ufficio federale dello sport
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