Giorni contati per i lupi del Parco nazionale
L'Ufficio federale dell'ambiente ha approvato la richiesta presentata dal Cantone dei Grigioni per abbattere il branco di lupi che vive principalmente nel Parco Nazionale svizzero. Delusi i responsabili del parco, per gli ambientalisti una misura sproporzionata.
La notizia è stata pubblicata stamattina sul foglio ufficiale del Canton Grigioni. «Dopo aver esaminato la documentazione pertinente, con l'approvazione dell'Ufficio federale dell'ambiente (UFAM) e su richiesta dell'Ufficio della caccia e della pesca, il Dipartimento delle Infrastrutture, dell'Energia e della Mobilità (DIEM) decreta: il branco di lupi Fuorn può essere abbattuto», si legge nella nota.Secondo i guardiani della selvaggina, il branco del Parco nazionale aveva ucciso due bovini a fine agosto. Il Cantone ha quindi chiesto a Berna di eliminare l'intero branco.
Parco nazionale svizzero amareggiato
I responsabili del Parco nazionale prendono atto di questa decisione con grande rammarico, scrivono in una presa di posizione. Nella sua decisione l'UFAM avrebbe preso in considerazione solo l'ordinanza federale della legge sulla caccia e non avrebbe considerato il mandato dell'unico Parco nazionale su suolo svizzero, dove l'intero mondo animale e vegetale è libero di svilupparsi senza alcuna interferenza umana. L'abbattimento dell'intero branco di lupi, che avverrà comunque al di fuori della riserva, colpirebbe gravemente anche i progetti di ricerca che sta seguendo il Parco nazionale.
Inoltre, secondo il comunicato, l'autorizzazione è stata data prima dell'arrivo dei risultati delle analisi del DNA, che servono a capire quali lupi abbiano attaccato i bovini in Val Mora nella Val Monastero. «Al momento non valutiamo nessuna azione legale», ha dichiarato Hans Lozza, portavoce del Parco nazionale svizzero a Keystone-ATS. «Mancano ancora gli esiti delle prove di DNA. Solo allora avremo un'immagine completa della situazione».
Pro natura chiede un time-out
Anche le organizzazioni ambientaliste criticano la decisione dell'UFAM. In un comunicato stampa congiunto WWF e Pro Natura giudicano l'eliminazione dell'intero branco una misura sproporzionata. Il direttore della sezione grigionese di Pro Natura, Armando Lenz, chiede alla Consigliera di Stato Carmelia Maissen un «time-out», in cui riesaminare la situazione e ritirare l'ordine di abbattimento.
Il capo dell'Ufficio cantonale per la caccia e la pesca, Adrian Arquint, si è invece detto soddisfatto della decisione di Berna: «L'UFAM conferma la nostra valutazione e concorda pienamente con la nostra richiesta», ha spiegato Arquint su richiesta di Keystone-SDA.
Con l'uccisione di due bovini, il branco del Fuorn ha oltrepassato la linea rossa rispetto a molti altri branchi; il comportamento del branco è stato quindi classificato come «indesiderato», ha dichiarato Arquint.
Altri abbattimenti autorizzati
Nel foglio ufficiale odierno è pubblicata anche l'autorizzazione per l'eliminazione dell'intero branco del Lenzerhorn, che vive nei dintorni di Lenzerheide. L'UFAM ha anche rilasciato il permesso per l'abbattimento di due terzi dei cuccioli nati nei branchi del Jatzhorn nel territorio di Davos e del Calanda.