
Economia svizzera +2% nel 2018 e 2019
La crescita dell'economia svizzera sarà robusta sia nel 2018 sia nel 2019. Secondo quanto prevede l'istituto di ricerche congiunturali basilese Bak Economics, dovrebbe infatti attestarsi in media al 2%. Per quanto riguarda il prodotto interno lordo (pil) di quest'anno la progressione attesa è del 2,4%, indica una nota odierna.
Da dicembre, Bak Economics è convinto che il commercio estero della Confederazione continuerà ad approfittare degli impulsi della zona euro. Particolarmente significativo l'incremento ipotizzato del valore aggiunto dell'industria delle macchine, elettrotecnica e metallurgica (MEM): del 5,5% nel 2018 e del 3,6% nei dodici mesi
successivi.
L'indebolimento del franco permette alle regioni elvetiche di essere competitive su scala internazionale, mettono in evidenza i ricercatori. Particolarmente dinamica si mostra l'area di Bienne e dintorni, con una crescita annunciata del pil del 4,6%. Essa beneficerà soprattutto del trasferimento annunciato da UBS entro l'inizio del 2019 di 600 dipendenti in provenienza da Zurigo.
Non distante la regione di Bulle (+4%), nel canton Friburgo, mentre tutte le altre zone prese in considerazione non superano il 3%. Per quel che concerne il Ticino, ci si attende vivacità dall'agglomerato Chiasso-Mendrisio (+2,2%), più che a Locarno (+2%), Lugano (+1,9%) e Bellinzona (+1,2%), che termina nelle retrovie.
Chiudono la graduatoria Baden-Brugg (+1,1%), alla pari con Coira, e Aarau (+1%). Nelle due aree argoviesi, a influire negativamente sono gli smantellamenti previsti in casa General Electric (1100 impieghi soppressi) e Rockwell Automatics (250).
Tra le grandi città, si distingue Basilea (+2,8%), che fa considerevolmente meglio di Ginevra (+1,8%) e del duo formato da Zurigo e Berna (+1,7% per entrambe).