Nuovo impianto solare sulla diga Valle di Lei
Sulla Diga della Valle di Lei (Val Ferrera, GR) è in fase di realizzazione un nuovo impianto fotovoltaico. Dopo l'installazione di "Solar Albigna" in Val Bregaglia (GR), si tratta del secondo progetto in alta montagna costruito da EWZ sfruttando la parete di una diga.
Durante la presentazione (giovedì 11 agosto) sulla Diga della Valle di Lei, a quota 1927 metri, i responsabili hanno spiegato che l'impianto è composto da oltre 1'000 moduli fotovoltaici, in grado di produrre circa 380 megawattora (MWh) di elettricità all'anno. La struttura avrà una lunghezza di 550 metri e coprirà il fabbisogno annuo di energia elettrica corrispondente a circa 160 economie domestiche zurighesi. I pannelli solari posizionati in un ambiente alpino sono infatti altamente efficienti e permettono una produzione affidabile anche in inverno.
L'impianto solare viene realizzato da EWZ (Elektrizitätswerk der Stadt Zürich), ma il progetto è stato possibile grazie alla collaborazione con le KHR (Kraftwerke Hinterrhein), proprietarie della parete della diga.
Impianti fotovoltaici efficienti
Nel giugno del 2020 EWZ ha costruito il primo impianto fotovoltaico in alta montagna sulla Diga dell'Albigna in Val Bregaglia (GR). L'esperienza nella terra al di là del Maloja ha potuto dimostrare l'assoluta efficienza degli impianti di questo genere nelle zone di alta quota. La loro produzione media supera del 25 percento quella degli impianti dell'Altopiano centrale svizzero. Inoltre, secondo la nota di EWZ, circa il 50% dell'elettricità viene prodotta nel semestre invernale. La società elettrica della città di Zurigo sta quindi valutando di sviluppare ulteriormente questo settore della energia rinnovabile.
La Diga della Valle di Lei
La diga della Valle di Lei è uno sbarramento ad arco entrato in funzione nel 1961 e ubicato nel comune di Ferrera (GR). Analogamente all'impianto del Punt dal Gall, sul confine tra Livigno (I) e Zernez (GR), la diga e l'impianto per la produzione idroelettrica sono situati in Svizzera, mentre il bacino di accumulazione, in questo caso di quasi 200 milioni di metri cubi, si trova al di là del confine su territorio italiano.