No all’iniziativa sulle lingue straniere
Il Governo grigionese chiede al Gran Consiglio di invitare a respingere l'iniziativa sulle lingue straniere, che prevede l'insegnamento di una sola seconda lingua alle scuole elementari, e di rinunciare a presentare a un controprogetto. L'argomento sarà trattato per la seconda volta dal Parlamento cantonale nella sessione di giugno.
Nell'aprile del 2015, il Gran consiglio del cantone trilingue aveva dichiarato il testo nullo, su raccomandazione del Governo per via della contrapposizione evidente al diritto di rango superiore, informa un comunicato della Cancelleria dello Stato dei Grigioni.
Il Tribunale amministrativo del cantone aveva però accolto un ricorso contro tale decisione nel marzo del 2016. Lo scorso maggio, il Tribunale federale ha infine respinto un ulteriore ricorso contro quest'ultima sentenza, chiamando nuovamente il Governo ad esprimersi riguardo all'iniziativa.
Complicata e costosa
Per gli scolari dei Grigioni di lingua italiana e romancia, la rigorosa attuazione dell'iniziativa si tradurrebbe nell'insegnamento della lingua straniera inglese al più presto dal settimo anno di scuola. Poiché nel testo quali lingue straniere sono previste solo il tedesco e l'inglese, e il tedesco nel cantone ha la priorità, ne risulterebbe una evidente discriminazione.
Il Governo ritiene inoltre che una seconda lingua straniera quale materia facoltativa nel grado elementare non è una soluzione ottimale per evitare questa discriminazione. Gli scolari passerebbero al grado scolastico superiore con livelli di conoscenza differenti nella seconda lingua straniera.
Le sfide organizzative e finanziarie per un'attuazione senza alcuna discriminazione sarebbero ingenti, aggiunge il Governo.
In caso di accettazione dell'iniziativa, il Cantone e i Comuni dovrebbero mettere a disposizione ulteriori risorse finanziarie e di personale, attualmente non quantificabili.