Impara l'arte e mettila da parte
La bellezza non è sempre nelle linee nette, nelle finiture precise fino al decimo di millimetro o nel rispetto maniacale delle simmetrie. Un angolo spezzato, una superficie irregolarmente granulosa oppure ancora una deviazione inattesa senza continuità geometrica possono risultare all’occhio come una dimostrazione di bellezza e d’integrazione con l’ambiente circostante. È il caso, per esempio dei rustici muri in sasso – parzialmente oppure completamente a secco – che da sempre valorizzano il nostro territorio. Un bell’esempio di quest’arte del costruire lo abbiamo scovato di questi giorni a Prada, dove l’impresa edile Claudio Pianta sta realizzando un muretto di contenimento per una casa proprio nel centro del paese quasi a ridosso della strada. Impossibile non rimanere affascinati dal lavoro eseguito con grande maestria dagli operai, che afferrata una lastra di pietra ben squadrata con colpi precisi e ben calibrati la smussano rendendola esteticamente più naturale. Sbarbatura, così ci dicono chiamarsi quest’arte che alcuni decenni orsono era molto in voga, ma che hai giorni nostri è sempre meno diffusa. Un lavoro duro, che si sente soprattutto nei polsi di chi la pratica. Un vero peccato, perché la differenza tra una lastra di pietra trattata con questa tecnica e una lavorata a macchina si vede. Nulla però è perduto, almeno fintanto che vi saranno da un canto eccellenze capaci di padroneggiare quest’arte e dall’altro committenti che l’apprezzano e sono disponibili a sostenerne l’applicazione, che è inutile dirlo ha un costo maggiore – seppur non esagerato – rispetto alle lavorazioni più industriali.