Due interrogazioni italofone al Governo
Tra le interrogazioni presentate nella sessione di giugno del Gran Consiglio ve ne sono due proposte dai granconsiglieri Giovanni Jochum (Poschiavo) e Maurizio Michael (Castasegna).
Interpellanza Jochum concernente digitalizzazione, televoro, decentralizzazione
La gestione dell’emergenza Covid-19 ha richiesto adattamenti importanti a tutti i livelli della società non da ultimo anche nel quadro dell’amministrazione pubblica. Anche il Comune di Poschiavo ha adottato il lavoro a distanza dando la possibilità ai propri dipendenti di lavorare da casa. Grazie a un ottimo sistema informatico, nel giro di pochi giorni, è stato possibile organizzare e implementare il tutto.
Recentemente il Governo ha trasmesso al Parlamento il disegno di legge concernente la promozione della trasformazione digitale nei Grigioni. Lo stesso Esecutivo, in più occasioni, si è inoltre espresso a favore di un rafforzamento dei Comuni e delle Regioni, di voler raggiungere obiettivi sovraordinati come regioni competitive, una struttura economica decentralizzata e lo sviluppo sostenibile.
Nell’ambito delle circostanze attuali, dovute all’emergenza coronavirus, si sono trovate delle soluzioni innovative tramite il telelavoro o addirittura la scuola a distanza. Sarebbe il momento opportuno per trarre degli insegnamenti per il futuro e per accelerare, dove sensato, la diffusione del lavoro decentralizzato e per rafforzare le lingue minoritarie nell’Amministrazione cantonale.
Domande e interpellanze in questo senso sono già state inoltrate al lodevole Governo a più riprese durante gli anni scorsi, ma con scarso esito. Ora ci si può avvalere anche di un riscontro pratico e concreto basato sull’esperienza raccolta durante il periodo di lockdown.
Domande al Governo cantonale:
1. Il Governo cantonale ha introdotto misure particolari a favore del telelavoro in relazione al Covid-19 per i dipendenti dell’Amministrazione cantonale?
2. È possibile stilare un primo bilancio dell’utilizzo del telelavoro sull’attività dell’Amministrazione cantonale in questo periodo (p. es. sull’introduzione di misure particolari, sul numero di collaboratori che hanno lavorato da casa)?
3. Il telelavoro rappresenta uno strumento per promuovere la rappresentanza delle minoranze linguistiche in seno all’Amministrazione cantonale (p.es. attraverso la creazione di posti di lavoro nelle zone periferiche o la gestione a distanza del servizio traduzioni)?
4. Grazie al telelavoro sarebbe possibile decentralizzare ulteriori posti di lavoro nelle zone periferiche del nostro cantone?
Jochum, Papa, Fasani, Alig, Berweger, Brandenburger, Buchli-Mannhart, Cahenzli-Philipp, Censi, Della Cà, Deplazes (Coira), Ellemunter, Felix, Flütsch, Hartmann-Conrad, Hohl, Kienz, Lamprecht, Maissen, Michael (Castasegna), Müller (Susch), Pfäffli, Preisig, Rettich, Rüegg, Rutishauser, Schwärzel, Thomann-Frank, Thür-Suter, Ulber, Weidmann, Wellig, Zanetti (Sent), Zanetti (Landquart)
Interpellanza Michael (Castasegna) concernente lo stato di attuazione e il funzionamento delle regioni nel Cantone dei Grigioni
Il 23 settembre 2012 l'elettorato del Cantone dei Grigioni con 31’788 (77%) contro 9’410 (23%) voti ha chiaramente approvato una revisione parziale della Costituzione cantonale, allo scopo di semplificare notevolmente il cosiddetto livello intermedio tra comuni e Cantone. In questo modo 11 Regioni hanno sostituito i 39 circoli, le 14 organizzazioni regionali e gli 11 distretti. Alle nuove Regioni potevano essere assegnati sia compiti comunali che cantonali.
Il 30 novembre 2014 lo stesso elettorato con 33'537 (63%) contro 20'021 (37%) voti ha quindi approvato la legislazione esecutiva, rispettivamente la legge mantello sulla riforma territoriale con l’obiettivo di creare regioni possibilmente semplici, snelle e vicine ai bisogni del cittadino. Dal 2016 le regioni si sono dotate di statuti e sono operative.
Volutamente si è scelto di definire un livello intermedio con funzioni e competenze limitate affinché la struttura risultasse utile per lo svolgimento dei compiti intercomunali ma al contempo non costituisse un ostacolo al rinnovamento delle strutture in atto a livello comunale.
Siamo ora entrati nel 5º anno dalla costituzione delle Regioni ed è giunto il momento di fare un breve bilancio intermedio sullo stato di attuazione.
Sulla base delle considerazioni sopra elencate i firmatari pongono al Governo le seguenti domande:
1. Come giudica il Governo a posteriori il processo di costituzione delle 11 Regioni nel Cantone dei Grigioni?
2. Il Governo è a conoscenza di problemi e difficoltà nel funzionamento attuale delle Regioni? Se sì, quali sono le principali difficoltà?
3. Il Governo è dell’opinione che la suddivisione territoriale del Cantone in 11 Regioni sia adeguata o ritiene che vada, quantomeno a medio termine, ridiscussa?
4. Esiste la necessità di intervenire con fattori correttivi per quanto riguarda gli obiettivi, i compiti assegnati, l’organizzazione ecc.?
5. Ci sono elementi concreti per i quali il Governo intende a breve o medio termine presentare al Gran Consiglio una revisione della legislazione vigente? Se si quali?
Michael (Castasegna), Della Cà, Papa, Aebli, Berweger, Brandenburger, Buchli-Mannhart, Cahenzli-Philipp, Censi, Clalüna, Claus, Crameri, Degiacomi, Deplazes (Coira), Dürler, Ellemunter, Engler, Fasani, Felix, Flütsch, Geisseler, Grass, Hardegger, Hartmann-Conrad, Hefti, Hohl, Holzinger-Loretz, Hug, Jochum, Kienz, Kohler, Lamprecht, Marti, Mittner, Müller (Susch), Müller (Felsberg), Natter, Niggli (Samedan), Niggli-Mathis (Grüsch), Pfäffli, Preisig, Rettich, Rutishauser, Sax, Tanner, Thür-Suter, von Ballmoos, Weidmann, Wellig, Zanetti (Sent), Giudicetti, Pajic