
Misure di sicurezza al Marcù da Natal
Sabato scorso, 9 dicembre 2017, un giovane in evidente stato di alterazione ha seminato il panico in piazza Garibaldi a Sondrio, lanciando l'auto in velocità contro le bancarelle del tradizionale mercatino di Natale. Tre persone sono rimaste ferite, di cui una in maniera seria. All'uomo, un 27enne del posto, è stato contestato il reato di strage. Alla luce di questo episodio, il Comune di Poschiavo ha deciso di giocare d'anticipo e – anche se non esiste al momento alcun motivo di allarme – ha previsto la chiusura delle principali vie di accesso al Marcù da Natal con blocchi di cemento. Una misura precauzionale, giustificata non tanto dal rischio concreto di una minaccia terroristica, quanto dal pericolo (quello sì, assai meno remoto, come dimostrano i recenti fatti valtellinesi) dell'emulazione. «Non c'è nessun allarme – conferma il Cancelliere, Nicola Passini – ma dopo avere letto la notizia di quanto successo nei giorni scorsi a Sondrio, col podestà abbiamo deciso che è meglio prevenire». La messa in sicurezza del mercatino prevede la posa di alcuni blocchi di cemento in corrispondenza delle principali vie di accesso alla piazza del Borgo. Per consentire comunque l'eventuale ingresso ai mezzi di soccorso, in prossimità della Casa Console e della Galleria Pgi saranno posizionati due veicoli, che potranno essere rimossi prontamente in caso di necessità. «Sicuramente riceveremo anche qualche critica – commenta Passini –, ma è compito del Comune garantire la sicurezza ai propri cittadini».
Le nuove misure trovano d'accordo la presidente del Comitato del Marcù da Natal, Lara Boninchi Lopes. «Il comune ha il compito di garantire la sicurezza ai cittadini, quindi è comprensibile che si muova in questo senso, anche alla luce dei recenti fatti accaduti in Valtellina. Questo intervento non deve essere visto come un motivo di allarme, ma al contrario come una misura precauzionale, che consente a tutti di essere più sicuri. Meglio sorridere prima per una misura che può essere ritenuta eccessiva, che piangere – magari – dopo».